Il conflitto rappresenta un termometro importante della crisi di coppia, l’espressione di ciò che non va nella relazione, delle difficoltà di comunicare, di esprimersi, di ascoltare. Il conflitto può raggiungere livelli tali da trasmettere una sensazione di impossibilità di affrontare e di risolvere le situazioni problematiche. Durante le discussioni conflittuali, si può manifestare un’opposizione che non risulta fonte di crescita in quanto espressione di attenzione, ma che implica una progressiva perdita di capacità di ascolto dell’altro. E con questo presupposto la discussione può diventare distruttiva.
Tuttavia, anche coloro che non litigano possono essere infelici: la difficoltà a litigare, in questi casi, può esprimere la paura di perdere qualcosa che è stato conquistato e definito attraverso la credenza mitica che, per essere felici, bisogna andare sempre d’accordo. Il litigio è vissuto, così, come mancanza, venir meno della stabilità e dei punti di riferimento conquistati.
Al fine di un sano rapporto di coppia, il conflitto dovrebbe essere affrontato apertamente col partner, consapevoli dei propri sentimenti e delle proprie esigenze, disposti a parlarne in maniera chiara ed esplicita. Il saper comunicare in maniera assertiva dipende dalle abilità con cui l’individuo riesce a comunicare con l’altro, in modo da soddisfare diritti, esigenze, motivazioni e obblighi, in misura ragionevole e senza pregiudicare gli stessi diritti al partner, in forma di libero e aperto dialogo.
Lo psicologo e psicoterapeuta che si trova in consulenza di coppia valuta la qualità del conflitto e l’autoefficacia di ciascun partner nel comunicare le proprie posizioni, per incoraggiare e potenziare un atteggiamento assertivo.
La comunicazione assertiva è un requisito fondamentale per vivere i conflitti di coppia (e interiori) in modo costruttivo, ascoltando i bisogni e i desideri del partner, negoziando i propri interessi, senza ignorare o calpestare quelli dell’altro.